Ombre

di Carmen Cirigliano e Carmine Menzella
L’Erudita, 2017
Noir

domenica 4 giugno 2017, ore 18.30
Piazza Orazio

Quando il volto sfuma e i suoi contorni familiari svaniscono, l’intero paesaggio confortevole e rassicurante sprofonda nell’ombra. Noi stessi ne siamo immersi, ed ombre si celano dentro di noi sotto la maschera della coscienza. Questi tredici racconti ci traghettano, senza fornirci appigli o ancore di salvataggio, verso quel regno senza sicurezze, ai confini della notte, dove la stessa società umana si erge minacciosa, e gli istinti primordiali della sopraffazione e della violenza emergono violenti. Cosa succederebbe se l’ombra sostituisse e prendesse il posto del reale? Il mondo così come lo vediamo svanirebbe, non ci apparterrebbe più. Eppure resterebbe là, di fronte a noi, atterrendoci con il suo aspetto perturbante, sgomentandoci con il suo eccesso di estraneità. Quando non vi è più nulla, ecco l’ombra. Cosa si cela dietro i bagliori infuocati che fanno da sfondo alla domestica sicurezza del villaggio, o dietro l’apparente familiarità di quegli elementi naturali come il bosco, il vento e la nebbia che l’abitudine ci induce a conoscere in modo chiaro, cosa si cela dietro una scena di caccia, oppure oltre la vita quotidiana fatta di gesti e relazioni consuete in un condominio, dietro l’aspetto del progresso e del benessere della tecnologia o nell’apparente sicurezza di una grande città simbolo del lavoro e della prosperità? Cosa si cela nel cuore dell’uomo se non l’ombra, la spettralità inquietante di quelle forme silenziose ed incomprensibili che sembrano venirci incontro da un passato di cui non serbiamo alcun ricordo. Ombre che fanno paura e che ci ingoiano nella notte, perturbano l’interiorità, ci schiacciano e ci minacciano invisibili. Ombre nell’apparente tranquillità del villaggio o nel cuore dell’uomo che depreda e uccide se stesso. Ombre sono le solitudini di chi non riesce a vivere. Questi tredici racconti, nello spazio temporale della loro lettura, ci invitano ad abbandonare il mondo così come lo vediamo e lo conosciamo, a lasciarlo dietro di noi come un ricordo vago e scolorito, ci invitano a sospendere per un momento l’immagine dell’uomo come una creatura docile e addomesticata dotata di ragione e coscienza, ci invitano a separarci dall’esistenza di una società comprensibile e decifrabile, dalla metropoli come spazio luminoso, dalla tecnica come fonte di progresso, dal potere come gestione controllata delle spinte funeste e oscure degli istinti primordiali e animali, per addentrarci nel campo dell’inumano, dello straniero, dello sconosciuto e dell’inconoscibile. Il protagonista di questi racconti, colui che ha abbandonato le sponde certe di un mondo abitabile per conoscere e sprofondare nell’ombra, che ha sperimentato le forze aliene che si innalzano dal fondo ancestrale e atavico della sua esistenza, è un essere confuso, debole, sconnesso, vittima del fastidioso rumore di mille voci incoerenti, sussurranti chiassose che emergono dagli spazi alieni del suo mondo. Estraneo è l’universo nella sua insondabile profondità, estranei siamo noi stessi nella nostra abissale irrazionalità. Ogni relazione abituale con l’universo appare completamente dissolta. Nessuna familiarità, nessuna confidenza. Ombre sono tredici racconti neri nati dalla penna di Carmen Cirigliano e Carmine Menzella.


Gli autori

Carmen Cirigliano e Carmine Menzella (classe 1984 e 1978) vivono a Ferrandina e sono compagni nella vita come nell’arte. Laureati rispettivamente in Lettere e in Filosofia collaborano a svariati progetti che ruotano intorno alla scrittura nera, dalle sceneggiature alla regia per teatro e cortometraggi. Fondatori dell’associazione culturale Laboratorio Inchiostro Nero, volta alla promozione della cultura di genere horror, fantastica e thriller-noir attraverso vari linguaggi che spaziano dal teatro sperimentale e di figura, al cinema alla narrativa. Collaborano con diversi giornali e riviste locali in ambito culturale. Carmine, docente e studioso di filosofia e appassionato di lettura saggistica si dedica da sempre ad attività di ricerca filosofica e storica, partecipa a diversi convegni e seminari sugli scrittori lucani in qualità di relatore, scrive articoli e recensioni di libri. Ultimamente un suo intervento sul poeta lucano Michele Parrella è stato pubblicato sul libro “Michele Parrella, il poeta con il panama” presente nelle librerie. Carmen creativa e appassionata di arti visive si dedica anche all’illustrazione, all’animazione cinematografica e alla costruzione di pupazzi e burattini tenendo anche laboratori presso le scuole. Regista di spettacoli di teatro sperimentale e cinema ha ultimamente scritto e diretto il cortometraggio “Il segreto di Kaspar Kohl” prodotto dalla Regione Basilicata e Cinemadamare, tratto da “Il segreto di Klimt” uno dei racconti presenti in questa raccolta.